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   Il Punto

lunedì 7 maggio 2012

Radiofarmaci intelligenti contro il microcitoma polmonare


Il microcitoma polmonare (SCLC) o tumore a piccole cellule, rappresenta il 10% delle neoplasie polmonari , appartiene alla famiglia dei tumori neuroendocrini. Il microcitoma polmonare è costantemente associato al fumo di sigaretta. Solitamente questo tumore non viene trattato con la chirurgia  ma è una neoplasia estremamente sensibile alla chemioterapia con un tasso di risposta a diversi regimi polichemioterapici variabile dal 70% ad oltre il 90%. Nonostante questo, la sopravvivenza mediana dei pazienti affetti da SCLC a 2 anni dalla diagnosi non supera il 5%.

Seppure l'utilizzo di chemioterapia ad alte dosi con reinfusione di cellule staminali periferiche sia ancora oggetto di studio, l'incremento della loro intensità di dose così come l'utilizzo di nuovi farmaci non ha portato a sostanziali cambiamenti nella prognosi di questa patologia, in particolare in caso di malattia estesa alla diagnosi, evidenziando ancora una volta la necessità di testare nuove terapie con lo scopo principale di poter aumentare il tasso di pazienti lungo-sopravviventi.

Presso l’IRST di Meldola è attivo un protocollo di ricerca che utilizza radio farmaci diretti contro recettori cellulari specifici per i tumori neuroendocrini tra cui anche i microcitomi polmonari.

Si conoscono 5 sottotipi di recettori  (SSTR 1-5) che vengono sovra-espressi dalla maggior parte dei tumori. Analoghi della somatostatina, come l'octreotide, hanno caratteristiche farmacocinetiche favorevoli e sono in grado di essere efficientemente marcati con radioisotopi beta emettitori a scopo terapeutico. Attualmente è stato sviluppato dai medici del reparto di medicina radiometabolica dell’IRST di Meldola un trattamento di radioterapia recettoriale che utilizza un farmaco  denominato 177Lu-DOTA0,Tyr3]-octreotate dopo che i pazienti hanno terminato il trattamento standard di chemioterapia.  La terapia con 177Lu-DOTA0,Tyr3]-octreotate viene  preceduta da studi diagnostici, per verificare la capacità del radiofarmaco di colpire il  tumore risparmiando gli organi sani. Il razionale della valutazione di una radioterapia recettoriale con 177Lu-DOTA0,Tyr3]-octreotate si basa sulla nota sensibilità del microcitoma polmonare alle radiazioni ionizzanti. Questo nuovo tipo di radioterapia recettoriale o radiometabolica si esegue attraverso una iniezione endovenosa ed è molto ben tollerata. Il paziente viene ricoverato per una paio di giorni ed il trattamento ripetuto ogni sei settimane. Al momento diversi pazienti sono entrati a far parte dello studio e in alcuni casi i risultati sono stati molto incoraggianti con significativo incremento della sopravvivenza. Come per tutte le ricerche in campo medico servono risorse e personale dedicato alla sperimentazione che in questo caso non è sponsorizzata dall’industria ma è una ricerca spontanea dell’IRST di Meldola coordinata dal Dr Giovanni Paganelli, consulente scientifico per l’Area Vasta Romagola.


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Istituto Nazionale dei Tumori di Milano
Ospedale Bufalini di Cesena
IRST di Meldola
Istituto Europeo di Oncologia di Milano